Le opere di Daniele e Francesco Florio nelle Teche
Nelle Teche online saranno consultabili integralmente 129 opere, per un totale di 6129 pagine: 108 sono opere di Daniele Florio, di cui 60 libri, 5 manoscritti e 43 fogli e manifesti, ma altri se ne aggiungeranno e 21 sono opere di Francesco Florio. Delle 108 opere di Daniele conservate nella Biblioteca, 99 sono state pubblicate quando era ancora in vita, 9 dopo la sua morte (avvenuta nel 1789) dal 1801 al 1838. Delle 21 di Francesco, 13 sono state pubblicate quando era in vita, 8 dopo la sua morte (avvenuta nel 1792) dal 1793 al 1882.
La mostra con 30 titoli dei Florio
In mostra saranno esposti 30 titoli: 17 opere di Daniele Florio (15 libri e 2 fogli), tra cui il volume edito a Venezia nel 1776 dedicato al Metastasio: Al celebre signor abate Pietro Metastasio ode del signor conte Daniele Florio ciambellano delle LL. MM. II. RR. A., i sonetti editi a Gorizia nel 1781 Per la morte di Maria Teresa regina d’Ungheria e Boemia vedova imperatrice dei Romani e 13 libri di Francesco Florio, tra cui la sua opera storica più rilevante: Vita del beato Beltrando patriarca d’Aquileja, edita a Venezia nel 1759 e il volume dedicato al fratello Daniele dopo la sua morte avvenuta il 27 aprile 1789: Elogio del conte Daniele Florio, edito a Udine nel 1790.
La storia della Biblioteca Florio
La Biblioteca Florio, comprese le eleganti originali scaffalature lignee e parte della quadreria, è stata donata all’Università di Udine nel 2013 dal professor Attilio Maseri, cardiologo di fama mondiale, ultimo erede della famiglia Florio. La Biblioteca venne costituita dai fratelli Daniele e Francesco Florio nel corso del Settecento. L’Università, oltre alla conservazione e alla tutela, ha ricollocato la Biblioteca nel contesto originario del palazzo di residenza dei Florio, oggi sede dell’Ateneo, e l’ha catalogata per permetterne la fruizione al pubblico di studiosi e appassionati.
Le opere presenti nella Biblioteca
Le opere presenti in Biblioteca Florio comprendono oltre 15 mila volumi a stampa, la gran parte dei secoli XV-XVIII, ma molti anche dei secoli XIX-XX, che rispecchiano il meglio della cultura settecentesca italiana ed europea, e alcuni preziosi manoscritti tre-quattrocenteschi, tra cui figura un importante codice della Divina Commedia, noto agli studiosi come Codice Florio. I classici greci e latini e la poesia arcadica, oltre a opere di storia naturale, di archeologia e di agronomia rappresentano un momento decisivo della storia regionale: quello della reinterpretazione “illuministica” della conoscenza che non era un semplice esercizio erudito, ma diventava utile anche alla crescita civile, economica e sociale della realtà friulana.
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